Animale arrabbiato (o La metamorfosi)
Bravo, finalmente ce l’hai fatta anche tu
Ce l’hai fatta anche tu a diventare un animale
Bravo, stai facendo benissimo la tua parte
La tua parte nel gran teatro del mondo!
La tua parte di animale ferito e arrabbiato
Non sai neanche tu bene come e quando sia successo
Come ti sia toccata questa metamorfosi di massa
Forse quel sentir da sempre cianciare di politica
O forse sapere che la politica non conta un cazzo
Forse quindi aver capito cosa fa girare il mondo
I soldi sporchi e i traffici illegali
Almeno così credi che sia ancora oggi
Mah, speriamo che tu non sia già out of date
Perché allora saresti anche un animale fuori moda
Intanto però dai, continua a fare l’animale ferito e arrabbiato
Facendo l’animale fai contenta tanta gente ogni giorno
A partire dai poteri anonimi che governano il mondo
Ma anche tutti quelli che ti vendono ogni genere di cose
Bravo, anche loro fai contenti ogni giorno
Pagando possibilmente il doppio o anche di più
Cibi fatturati, bevande zuccherate
Tutto imballato e confezionato nella plastica
Medicine e integratori
Strumenti di lavoro costosi e che durano pochi anni
Tutte cose dal prezzo alto ma dal valore basso
E poi giornali illeggibili e TG da voltastomaco
Pieni di notizie inventate di sana pianta
Eh, certo, anche a te mancano le amicizie giuste
I parenti in poltrona nelle alte sfere
Proprio quelle alte sfere che ti hanno sempre preso in giro
Dicendoti che il mondo si conquista con il lavoro!
E che ogni anno devi dichiarare tutto
Fino all’ultimo centesimo! Altrimenti sono cazzi!
Bravo, anche loro ingrassi con i soldi che ti sudi ogni giorno
Ti hanno educato alla paura
Paura di chi è diverso, paura di chi parla un’altra lingua
Paura di chi ha rischiato la vita per arrivare da noi
Paura di tutto e di tutti quelli che non capisci
Ti hanno insegnato a odiare chi viene da un sistema di valori diverso
A cestinare all’istante ogni discorso ogni segno che non capisci
A urlare odio verso chi mette in discussione la società del benessere materiale
(e del malessere psicofisico)
Ti hanno insegnato che pensare con la tua testa è una fatica inutile, fuori moda
Ma quanto ridere (o piangere, o vomitare) fanno i presunti dibattiti democratici!
Sempre meglio che ci sia qualche capoccia che fa tutto lui
Così che a prendere le decisioni siano sempre gli stessi
O i loro replicanti perfetti di qualsiasi colore politico
Che ripetono fino alla nausea pappardelle vecchie di decenni
Guai a metterci anche solo una briciola extra di pensiero vero
Perché altrimenti ti trombano all’istante dall’azienda politica di turno
E siccome sai solo parlare a vanvera un lavoro non te lo dà nessuno
Tutti amiconi che traggono vantaggi dalle leggi di un governo o quello successivo
Non importa se a destra a sinistra o al centro
Come animale sei stato anche educato alla paura di ammalarti
Che magari il gatto che passa per strada non porti qualche infezione
Sei stato educato a sentirti un pericolo per amici famiglia e persone care
Beh, allora che problema c’è? Me lo dici?
Basta andare a comprarsi la pastiglia preventiva
O farsi bucare appena sotto la spalla a ogni crisi di ansia
Perché come animale sei prima di tutto un cliente
Con stili di consumo codificati e studiati
Ma anche uno che deve lavorare solo per pagare
Mi dispiace, di più non è concesso caro mio
E intanto lasciarsi consumare da quello che consuma
Ma tranquillo, stai su col morale, mi raccomando
Va tutto bene, no? Sei ancora vivo!
Respiri! Parli! Ci vedi! E hai un lavoro!
E poi sei sempre in buona compagnia!
Perché di animali feriti e arrabbiati è piena zeppa l’Italia
Puoi sempre sfogarti con qualche esemplare della tua specie
Grugnendo, belando, abbaiando, ragliando
(Ruggendo no, eh no, non è concesso a quelli come te)
Ma intanto su, dai, prendi il telefono o accendi il pc
E sfogati usando le tecnologie del controllo e della solitudine.
© Alessandro Corrado Baila 2024 – tutti i diritti riservati – vietata la riproduzione, anche parziale, a mezzo stampa o web, salvo esplicito consenso scritto da parte dell’autore
[contenuto un origine nella cartella “Diario 2020”, che continua ancora oggi come “Diario 2024”; forse ispirato dal titolo di un EP di Nubian Mindz, ovvero Kontrol Teknologies, 2019, bruttissimo tra l’altro, o forse anche a distanza di anni e anni dal primo ascolto di Angry Again dei Megadeth (1995) – mamma mia che confusione… ]
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