Sulla linea tra giorno e notte Viaggio nel Veneto del benessere e della crisi

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Sulla linea tra giorno e notte.

Viaggio nel Veneto del benessere e della crisi

Terza pubblicazione

Un viaggio nel Veneto dal 2008 a oggi, la cui narrazione è dolce e onirica da un lato, iperrealistica e ironica dall’altro.

Dopo la rievocazione del concepimento dell’autore nell’allora ricco Nordest, anch’essa ironica e ricca di riferimenti musicali, si aprono una dopo l’altra nove sezioni tematiche.

Tema dominante è il lavoro oggi, e di contro la disoccupazione con quel che ne consegue, ma anche l’amore ai tempi della precarietà del lavoro, la musica come “terapia” che permette di sopravvivere nel Veneto di oggi, e infine il desiderio di fuga dal Veneto di oggi. Il libro termina con una discografia selezionata.

Come nel racconto omonimo, lo sguardo vaga – e spesso divaga – a seconda di quanto vede e sente intorno a sé, unendo nella narrazione le immagini, le voci e le emozioni più diverse.

 

Anno di pubblicazione: 2019

Edizioni: Il Torchio

Prezzo: € 14,00

Link per l’acquisto: https://www.ebay.it/itm/185399540501

Disponibile alla Libreria Bassanese, alla Piccola Libreria Andersen di Marostica, alla Libreria 1876 all’interno di Villa Albrizzi Marini a San Zenone degli Ezzelini, al Bar Pio X a Bassano del Grappa, oppure contattando direttamente l’autore all’indirizzo ale.corr.baila@gmail.com.

Ecco a voi infine una recensione di questa raccolta di racconti tutta sul Veneto, scritta da un giovane romanziere trentino, che saggiamente vuole mantenere l’anonimato online, e che parla tra l’altro anche di personaggi “strani” ma estremamente familiari.

Un libro di Alessandro Corrado Baila non lo compri perché ha una copertina folgorante o per un titolo sensazionale. Lo leggi perché ne hai necessità.

I suoi racconti sono un “Viaggio Allucinante”, per citare un famoso film degli anni Sessanta, nella mente dei suoi personaggi strani “dentro”, eppure così tremendamente familiari, nei quali ognuno di noi vede la parte di se stesso che tiene magistralmente nascosta, abilmente camuffata dietro i “va tutto bene” di circostanza.

Ma in “Sulla linea tra giorno e notte” c’è dell’altro. Questo è un libro sui veneti e per i veneti, prima che sul Veneto e ciònonostante, le verità che ne escono vanno bene per tutti quelli che con “La Crisi” hanno perso qualcosa e devono voltarsi indietro, rendendone pandemico il messaggio. Alessandro Corrado Baila queste verità ce le sussurra attraverso una serie di istantanee del Veneto post crisi economica, colte come pezzi malinconici di un trombettista tossico, seduto a bordo strada e invisibile ai più.

L’autore non spende parole per niente, tutte vanno a segno in maniera più o meno dolorosa, con  lo sguardo frammentario e surrealista di chi non si fa più illusioni. La sua penna/bisturi fruga nell’animo dei personaggi,  ne percepisce gli umori anticipando i loro  pensieri con cruda e disincantata poeticità.

Con uno stetoscopio psicanalitico ne ausculta le viscere, pronunciando la sua diagnosi lirica: male di vivere.

I testi procedono spesso per associazioni ossimoriche di universi piacevoli e vite malvissute più o meno in maniera evidente, con un senso dell’agrodolce degno del Marcovaldo di Calvino. Anche le situazioni apparentemente normali si rivelano attimi di catarsi dove il mondo veneto mostra il volto peggiore, prima di riaffondarlo di volta in volta in un luogo comune, in una bestemmia, nella frenesia del lavoro, piuttosto che nel bicchiere o nella slot machine e tutto si fonde nella caleidoscopica percezione di una terra che ha perso l’incanto dell’economia ruggente, capace di far sparire le persone e lasciare solo i numeri e che ora mostra il vestito sdrucito di una donna di mezza età avvolta nel fumo di sigaretta, che si piange addosso ricordando la  bellezza che se n’è andata.

Alessandro Corrado Baila però ha anche parole buone sulla regione in cui è nato e che ama, e su ciò che di meglio essa ha da offrirci e ce lo racconta con il suo stile in bilico tra il sarcastico e l’onirico, percorrendo come un rabdomante quella linea immaginaria e convenzionale che divide il mondo di chi lavora da quello di chi dorme, fino quasi a farcelo piacere.

 

 

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