Una di sinistra (oggi)
“Mi scusi! Mi scusi! Signora! Signora! Sì, sto parlando con lei!”, dice un giornalista televisivo, con in mano il microfono, seguito dal suo cameraman, mentre tenta di fermare per un’intervista una signora sui cinquant’anni, che è appena uscita dalla libreria più blasonata della città.
“Sì? Desidera?”, risponde lei, che prima si ferma e poi si avvicina rapidamente all’intervistatore.
“Buongiorno, siamo della TV locale, possiamo farle un paio di domande?”, esordisce l’altro, “Oggi ci hanno chiesto di intervistare le persone che escono da questa libreria. È d’accordo? Ha un minuto da dedicarci?”
“Ma certo, certo!”, risponde la signora, avvicinandosi ai due, “Io adoro essere intervistata e poter esprimere le mie opinioni! Prego, chiedete pure!”. Indossa un tailleur e scarpe di vernice, mentre sulla spalla destra porta una borsetta firmata, tutto di colore rosso acceso. Al collo porta una collana di perle, e poi tanti anelli su altrettante dita. Ha i capelli lisci e bruni, e sotto occhiali alla moda, con la montatura grande, rossa anche quella. Occhi castani e pelle chiara.
“Grazie, Signora, grazie”, dice il giornalista, che poi continua: “Vedo che ha appena comprato diversi libri, può dirci i titoli? Perché, a quanto ci hanno detto, questa libreria è frequentata soprattutto da donne, lei cos’ha da dirci in proposito?”
“Ma certo che è frequentata soprattutto da donne, perché le donne leggono molto di più e molto più regolarmente degli uomini! E io comunque i libri li compro sempre qui, nuovi, a prezzo pieno, mica vado ai mercatini di periferia… Comunque ecco, le faccio vedere… Per prima cosa mi sono comprata tutti gli Harry Potter che mi mancavano, con testo originale a fronte, naturalmente! E sono sicura che stasera me ne divoro almeno uno, tutto d’un fiato! Poi… Ecco qui, sì, l’ultimo di Fabio Volo, oh, ma che talento smisurato ha nel parlare di noi donne! Poi… Un momento… Poi ho comprato…”
“Mi scusi se la interrompo”, intercala l’intervistatore, “Ma qui tra le sue mani vedo anche Konrad Lorenz, e soprattutto Recalcati, Rovelli, Evangelisti, e addirittura Vogliamo tutto di Angelo Ventrone… Voglio dire, naturalmente senza offesa, tutti autori che non hanno mai fatto mistero di stare da una precisa parte politica, certo non a destra…”
“Dunque? Questo cosa vorrebbe mai dire?”, risponde la signora, un po’ stizzita, e battendo la scarpa destra sul selciato.
“Va bene, glielo chiedo direttamente, senza girarci tanto intorno”, risponde il giornalista, che insieme al cameraman ha subito notato quanto l’intervista abbia preso subito una piega inaspettata, e che subito dopo stampa in faccia una domanda secca alla cliente della libreria: “Ma allora lei è di sinistra?”
“Ma certo che lo sono, e non ho mai avuto nessunissimo problema ad ammetterlo davanti a chiunque!”, ribatte con sicurezza la cliente della libreria.
“Dunque è questo il motivo della maggior parte dei suoi acquisti qui oggi? E come mai anche il libro di Ventrone, che a dirla tutta tematizza il fallimento della sinistra extraparlamentare, ormai decenni e decenni fa?”
“Va bene, accetto la sfida”, risponde la signora, stando ben dritta sulla schiena, puntando i piedi a terra e guardando dritto nell’occhio della telecamera. “Lei dev’essere un po’ sprovveduto, e forse legge anche poco, come tutti gli uomini”, continua, “Il libro di Ventrone serve a riflettere sugli errori passati, e quindi a non ripeterli in futuro, non so se mi capisce…”
“Ah, però! La capisco eccome! E quindi forse capisco anche che lei non è solo di sinistra, ma anche politicamente impegnata, o sbaglio, Signora?”, ribatte il giornalista.
“Certo che sono politicamente impegnata, io”, risponde l’altra, “Mi batto per i diritti delle donne, anche per onorare mia madre, che era femminista convinta, mi batto per la parità di genere nelle istituzioni, lotto contro la vivisezione e per i diritti degli animali, anche in Paesi lontanissimi da qui, cerco di compensare i tanti mali del lavoro precario e della disoccupazione giovanile e non solo, combatto contro la diffusione dell’abuso di alcolici e della droga tra i giovanissimi, faccio appelli a favore dell’integrazione, soprattutto delle donne musulmane, perché anche loro trovino qui un lavoro ben pagato e si possano emancipare, mi impegno per mettere definitivamente la parola fine allo sfruttamento minorile nel Far East, sputo sangue ogni giorno perché tutte le dittature militari e sanguinarie del mondo diventino democrazie con metodi pacifici, combatto contro la persecuzione del popolo palestinese, do il mio sostegno in occasione di tante giornate mondiali, sono in contatto stretto e continuo con diversi sindacati, con tante associazioni di familiari di vittime del terrorismo e con altrettante associazioni che si battono contro le mafie, sostengo la rivoluzione green, la mobilità sostenibile e la riduzione progressiva dei rifiuti non riciclabili, finanzio generosamente ONG che ogni giorno traggono in salvo profughi e migranti, patrocino il dialogo tra le tre grandi religioni monoteiste, sono socia dell’Unicef, del WWF, dell’Agenzia ONU per i Rifugiati, di Amnesty International e di Medici Senza Frontiere, supervisiono progetti che mirano all’eliminazione delle favelas brasiliane e a dare un’istruzione ai bambini di strada in tutti i Paesi del Sud del mondo, combatto aspramente contro l’infibulazione e in generale contro la violenza sulle donne nei cinque continenti, negli Stati Uniti ho contatti che mi permettono di combattere la diffusione delle armi da fuoco e delle droghe sintetiche, faccio pressioni contro l’impennata dell’inflazione e a favore della crescita del potere d’acquisto di chi vive del proprio lavoro… ma queste sono solo alcune delle cause che mi stanno a cuore, non gliele dico tutte per non rubarle troppo tempo…”
“Tanto di cappello!”, risponde l’intervistatore, che poi chiede alla lettrice assidua come riesca a mantenere fede a tutti quegli impegni.
“Ma che domande!”, ribatte l’altra, “Al giorno d’oggi l’impegno politico è tutto online! E così è anche molto più appagante! Quando mi arrivano certe piogge di like, commenti e condivisioni mi sento come se avessi un orgasmo! Ma lei cosa vorrebbe fare? Tornare a stampare continuamente volantini e giornali, in modo da dover abbattere ancora più alberi? Io sono una progressista! Lei invece a pelle mi sembra proprio un reazionario, oppure ancora peggio uno che non va neanche più a votare, ho ragione? Comunque, ogni sei massimo otto mesi consumo un Mac e anche un iPhone nuovi di palla, sa? E sono presente in tutti i social di questo mondo, non me ne perdo uno di quelli che escono ogni giorno! Ma in che mondo crede di vivere lei, invece?”, continua, mentre dalla borsetta continua a uscirle senza sosta un instancabile bip bip bip.
“Dunque davvero un impegno politico a 360 gradi, complimenti davvero!”, tenta di smarcarsi il giornalista, che poi chiede alla signora: “Ma lei lavora? Ha famiglia?”
“Mi scusi, ma come potrei essere così impegnata politicamente se lavorassi? Ho lavorato un paio d’anni nell’azienda di mio padre, sì, pace all’anima sua, poi mi sono sposata… Comunque mio marito è avvocato penalista, e abbiamo anche due figli… La più piccola va a scuola in un liceo privato solo femminile, abbiamo dovuto iscriverla lì per forza, perché la scuola pubblica cade a pezzi ormai… E soprattutto per evitare che a quindici anni si metta a bere vino e a fumare canne con brutta gente… Il più grande va all’università, privata anche quella, perché non vogliamo che fino a quarant’anni trovi solo stage non retribuiti, tutto il giorno a fare fotocopie e a pulire di qua e di là… Mio marito e io li abbiamo educati ai sani principi della sinistra italiana di oggi, perché dagli errori del passato c’è sempre da imparare… Comunque possiamo dire tranquillamente che tutto il mio impegno politico online è un lavoro vero e proprio, anche perché ho migliaia e migliaia di follower, e ormai sono considerata una influencer a tutti gli effetti”, conclude la signora, mentre le notifiche continuano a farsi sentire sempre più, senza sosta.
L’intervistatore fa per porre un’altra domanda, ma all’improvviso prende a sentirsi poco bene, come se la pressione arteriosa gli fosse calata repentinamente. Fa un po’ fatica a reggersi in piedi, mentre vede gli abiti e la borsa della signora tingersi di un rosa sempre più pallido. Tuttavia si fa forza, dopo aver notato che nella borsa dei libri c’è anche un volume scritto da un Papa che fu. “Mm… Tutto chiaro… Posso sapere però perché ha comprato anche un libro di Papa Benedetto XVI?”, chiede.
“Perché anche leggere le sue parole e le sue riflessioni è un orgasmo per me!”, risponde la militante di sinistra, “Come andare a letto con Cristiano Ronaldo! Mio marito sarà ancora un bell’uomo, ma finire a letto tutta la notte con un Adone come lui, uno che in amore di sicuro non scherza … Ah…”. La cliente della libreria di spicco sospira più volte verso l’alto.
“Scusi? Ha detto proprio “Cristiano Ronaldo”?”, puntualizza l’interlocutore, “Mi risulta che sia omosessuale…”
“Ma cosa dice? È bisessuale anche lui, come tutti! Come tutti noi, anche come lei! Essere bisessuali è uno dei nuovi grandi valori della sinistra italiana di oggi! Non lo sapeva? Bisex, trans, omo, lesbo, sono anche questi i nostri valori di oggi!”
“No… Eh… Non lo sapevo… Grazie dell’informazione…”, ammette l’altro, mentre si sente mancare le forze sempre più. L’intervistata non nota minimamente la cosa, impegnata com’è a rispondere ai messaggi. “Comunque… Comunque… Un libro scritto da un Papa, dunque… Lei è… Lei è credente? Va a messa per caso?”, chiede il giornalista, dove aver tossito due o tre volte. Ora vede gli abiti di lei farsi da rosa a quasi bianchi, sempre più chiari.
“Se sono credente? Se vado a messa? Se io e la mia famiglia andiamo a messa? Ma certo!”, ribatte l’altra, sicura come non mai. “Perché non dovremmo? Oggi sono tantissimi i punti di contatto tra valori cattolici e impegno politico a sinistra! E questa comunanza di valori fondanti porta molti più voti dalla parte giusta! Da noi che siamo i buoni, che ergiamo barricate e lottiamo strenuamente contro le guerre, il neoliberismo dilagante in tutto il mondo e lo strapotere delle oligarchie finanziarie! Comunque mio marito e i miei figli in chiesa ci vanno ogni domenica mattina presto, mettono la sveglia dopo essere andati tutti a letto alle dieci, io invece ci vado in tarda mattinata, perché spesso il mio lavoro online dura fino a notte fonda, per via dei tanti fusi orari… Ma cosa le sta succedendo? Non si sente bene?”, chiede subito dopo, vedendo l’intervistatore accasciarsi a terra.
Ora il giornalista ora vede la signora di colore completamente bianco, anche i capelli, il viso, gli occhi, il naso, la bocca, le mani e le gambe. “Non si preoccupi”, risponde con un fil di voce, mentre il cameraman appoggia il suo strumento di lavoro e compone il numero dell’ambulanza. “Ho il piacere di annunciarle…. che la sua intervista verrà trasmessa inte… integralmente…. stasera stessa…”, dice, respirando con la bocca.
“Ma è sicuro di star bene?”, ripete l’intervistata mentre le suona il telefono, “Mi scusi, ma io adesso devo proprio scappare, il mio impegno mi chiama! Mi stia bene! E grazie! Viva la sinistra italiana di oggi!”
“Grazie a lei”, sono le ultime parole che il giornalista butta fuori a fatica. Ora vede tutto bianco, come se fosse diventato cieco, e subito dopo sviene. Mentre si sente avvicinarsi la sirena del pronto soccorso, la signora di sinistra cammina verso la sua casa in pieno centro storico, dove ha il suo ufficio arredato con mobili di design, da cui in tutto il mondo si irradiano tutti i suoi appelli online. Intanto conversa al cellulare con un’amica, anche lei politicamente impegnata. “Samantha? Samantha? Sono io, Ellena! Sei dall’estetista o posso parlarti un minuto? Sapessi, sapessi, sapessi cosa mi è appena successo!”, dice entusiasta, “Mi hanno intervistata! E stasera mi vedrai in televisione! Intervista integrale! Lo sai che io adoro parlare e poter esprimere tutte le mie opinioni a getto continuo, anche per strada, anche al primo venuto! Io adoro parlare, parlare e ancora parlare… Registro dalla TV e poi metto tutto sui social, aspettati un vero e proprio diluvio di commenti e di like! Oh, che gioia! Mi sento già pizzicare tutti i nervi! Sono tutta un fremito!”.
[2023-24, inedito tratto dalla cartella work in progress “Ritratti”]
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