In un cuore ghiacciato da invernale dolore serpeggia nera follia. Al crepuscolo, agli occhi scuri di un solitario i boschi sui monti paiono tinti di sangue. Figure di passanti in vie deserte si spengono nell’ultimo attimo viola del tramonto. Non cade pioggia a rompere il silenzio.
Una mattina all’improvviso però sarà primavera, mani calde e azzurre come il cielo sugli occhi e sulla fronte.
[dalla raccolta di racconti e prose poetiche divisi per temi “Una domenica di tanti anni fa” (2016), illustrazione di Eva Gatto]
[contenuto un origine nella cartella “Diario 2020”, che continua ancora oggi come “Diario 2024”; forse ispirato dal titolo di un EP di Nubian Mindz, ovvero Kontrol Teknologies, 2019, bruttissimo tra l’altro, o forse anche a distanza di anni e anni dal primo ascolto di Angry Again dei Megadeth (1995) – mamma mia che confusione… ]
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