Archivio per Categoria Poesie

Domenica d’inverno

Domenica d’inverno 

In un cuore ghiacciato da invernale dolore serpeggia nera follia. Al crepuscolo, agli occhi scuri di un solitario i boschi sui monti paiono tinti di sangue. Figure di passanti in vie deserte si spengono nell’ultimo attimo viola del tramonto. Non cade pioggia a rompere il silenzio.

Una mattina all’improvviso però sarà primavera, mani calde e azzurre come il cielo sugli occhi e sulla fronte.

[dalla raccolta di racconti e prose poetiche divisi per temi “Una domenica di tanti anni fa” (2016), illustrazione di Eva Gatto]

© Alessandro Corrado Baila 2016 – tutti i diritti riservati – vietata la riproduzione, anche parziale, a mezzo stampa o web, salvo esplicito consenso scritto da parte dell’autore

Ed ecco a voi i suoni e le melodie azzurri che hanno ispirato la stesura di questa prosa poetica: prima un lago di synth indaco, poi parte il beat

 

 

 

Animale arrabbiato (o La metamorfosi) – nuova versione 2024

Animale arrabbiato (o La metamorfosi)

Bravo, finalmente ce l’hai fatta anche tu

Ce l’hai fatta anche tu a diventare un animale

Bravo, stai facendo benissimo la tua parte

La tua parte nel gran teatro del mondo!

La tua parte di animale ferito e arrabbiato

Non sai neanche tu bene come e quando sia successo

Come ti sia toccata questa metamorfosi di massa

Forse quel sentir da sempre cianciare di politica

O forse sapere che la politica non conta un cazzo 

Forse quindi aver capito cosa fa girare il mondo

I soldi sporchi e i traffici illegali

Almeno così credi che sia ancora oggi  

Mah, speriamo che tu non sia già out of date

Perché allora saresti anche un animale fuori moda

Intanto però dai, continua a fare l’animale ferito e arrabbiato

Facendo l’animale fai contenta tanta gente ogni giorno

A partire dai poteri anonimi che governano il mondo

Ma anche tutti quelli che ti vendono ogni genere di cose

Bravo, anche loro fai contenti ogni giorno

Pagando possibilmente il doppio o anche di più

Cibi fatturati, bevande zuccherate

Tutto imballato e confezionato nella plastica

Medicine e integratori

Strumenti di lavoro costosi e che durano pochi anni

Tutte cose dal prezzo alto ma dal valore basso

E poi giornali illeggibili e TG da voltastomaco

Pieni di notizie inventate di sana pianta

Eh, certo, anche a te mancano le amicizie giuste

I parenti in poltrona nelle alte sfere

Proprio quelle alte sfere che ti hanno sempre preso in giro

Dicendoti che il mondo si conquista con il lavoro!

E che ogni anno devi dichiarare tutto

Fino all’ultimo centesimo! Altrimenti sono cazzi!

Bravo, anche loro ingrassi con i soldi che ti sudi ogni giorno

Ti hanno educato alla paura

Paura di chi è diverso, paura di chi parla un’altra lingua

Paura di chi ha rischiato la vita per arrivare da noi

Paura di tutto e di tutti quelli che non capisci

Ti hanno insegnato a odiare chi viene da un sistema di valori diverso

A cestinare all’istante ogni discorso ogni segno che non capisci

A urlare odio verso chi mette in discussione la società del benessere materiale

(e del malessere psicofisico)

Ti hanno insegnato che pensare con la tua testa è una fatica inutile, fuori moda

Ma quanto ridere (o piangere, o vomitare) fanno i presunti dibattiti democratici!

Sempre meglio che ci sia qualche capoccia che fa tutto lui

Così che a prendere le decisioni siano sempre gli stessi

O i loro replicanti perfetti di qualsiasi colore politico

Che ripetono fino alla nausea pappardelle vecchie di decenni

Guai a metterci anche solo una briciola extra di pensiero vero

Perché altrimenti ti trombano all’istante dall’azienda politica di turno

E siccome sai solo parlare a vanvera un lavoro non te lo dà nessuno

Tutti amiconi che traggono vantaggi dalle leggi di un governo o quello successivo

Non importa se a destra a sinistra o al centro

Come animale sei stato anche educato alla paura di ammalarti

Che magari il gatto che passa per strada non porti qualche infezione

Sei stato educato a sentirti un pericolo per amici famiglia e persone care

Beh, allora che problema c’è? Me lo dici?

Basta andare a comprarsi la pastiglia preventiva

O farsi bucare appena sotto la spalla a ogni crisi di ansia

Perché come animale sei prima di tutto un cliente

Con stili di consumo codificati e studiati

Ma anche uno che deve lavorare solo per pagare

Mi dispiace, di più non è concesso caro mio

E intanto lasciarsi consumare da quello che consuma

Ma tranquillo, stai su col morale, mi raccomando

Va tutto bene, no? Sei ancora vivo!

Respiri! Parli! Ci vedi! E hai un lavoro!

E poi sei sempre in buona compagnia!

Perché di animali feriti e arrabbiati è piena zeppa l’Italia  

Puoi sempre sfogarti con qualche esemplare della tua specie

Grugnendo, belando, abbaiando, ragliando

(Ruggendo no, eh no, non è concesso a quelli come te)

Ma intanto su, dai, prendi il telefono o accendi il pc

E sfogati usando le tecnologie del controllo e della solitudine.

© Alessandro Corrado Baila 2024 – tutti i diritti riservati – vietata la riproduzione, anche parziale,  a mezzo stampa o web, salvo esplicito consenso scritto da parte dell’autore

[contenuto un origine nella cartella “Diario 2020”, che continua ancora oggi come “Diario 2024”; forse ispirato dal titolo di un EP di Nubian Mindz, ovvero Kontrol Teknologies, 2019, bruttissimo tra l’altro, o forse anche a distanza di anni e anni dal primo ascolto di Angry Again dei Megadeth (1995) – mamma mia che confusione… ]

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